Parole nuove dai giornali

femminicidio

(feminicidio) s. m.
    ABBREVIAZIONI
  • * parola mai attestata
    abbr. abbreviato
    agg. aggettivo
    agg.le aggettivale
    ar. arabo
    art. articolo, articolato
    avv. avverbio
    avv.le avverbiale
    cong. congiunzione
    did. didascalia
    ebr. ebraico
    ediz. edizione
    f. femminile
    fam. familiare
    fr. francese
    giapp. giapponese
    gr. greco
    indef. indefinito
    ing. inglese
    inter. interiezione
    intr. intransitivo
    inv. invariabile
    iron. ironico
    it. italiano
    lat. latino
    loc. locuzione
    m. maschile
    n. neutro
    p. pagina
    part. particella
    pers. persiano
    pl. plurale
    port. portoghese
    p. pass. participio passato
    p. pres.participio presente
    prep. preposizione
    pron. pronome, pronominale
    rifl. riflessivo
    s. sostantivo
    s.le sostantivale
    scherz. scherzoso
    spagn. spagnolo
    spreg. spregiativo
    superl. superlativo
    s.v. sotto la voce
    ted. tedesco
    tit. titolo
    tr. transitivo
    v. vedi, verbo

Eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale.

  • Il nostro paese è arrivato al punto di dover coniare un nuovo termine, femminicidio, per nominare un fenomeno che non ha l’eguale in nessun paese civile. Un neologismo che racchiude in sé una carica di dolore così grande, la sconfitta della ragione, il prevalere dell’odio sull’amore, da far male al cuore. Che ci parla della perdita di vite umane preziose e della tristezza senza fine di coloro che le piangono. (Lucia Coppola, Adige, 3 maggio 2012, p. 55, Lettere & Commenti).
  • attorno all’esplosione di Brindisi, sono stati due giorni in cui istituzioni e media non hanno dato una gran prova di sé. E non per sfoderare l’insopportabile ditino che divide i buoni dai cattivi, così solerte soprattutto in rete. Ma per dire che nel giro di poche ore si è passati dalla strage mafiosa al femminicidio di matrice islamica fino a uno scenario Breivik. (Filippo Sensi, Europa, 22 maggio 2012, p. 3, News Analysis).
  • A fare le spese di una ignoranza che spesso si trincera dietro inesistenti o mal interpretati precetti religiosi o convinzioni culturali sono, manco a dirlo, sempre le donne, considerate portatrici di peccato e di doveri, ma mai di diritti. Questa mentalità, beninteso, non alligna soltanto nelle altre culture: ne fanno fede i dati di Telefono Rosa che ieri, dopo l'ennesimo omicidio di una donna da parte dell'ex partner, ha reso noto i dati agghiaccianti del «femminicidio» nella moderna Italia, sottolineando che dall'inizio dell'anno sono state ammazzate 98 donne. (Maria Ausilia Boemi, Sicilia, 8 ottobre 2012, p. 1, Prima pagina).
  • [Fabri Fibra] ha espresso la sua condanna al femminicidio e alla violenza domestica che «ha raggiunto in Italia proporzioni inquietanti. Tutti ne dobbiamo immediatamente prendere le distanze e deprecarla come uno dei peggiori crimini che si possano commettere». (Sandra Cesarale, Corriere della sera, 17 aprile 2013, p. 37, Spettacoli).
  • [tit.] Care donne, abolite la parola femminicidio [testo] Il mio contributo alla giornata salvadonne è tardivo, ma capitale. Si tratta di eliminare l’orripilante femminicidio, che le abbassa a tutto ciò che, in natura, è di genere femminile, dunque zoologico, col destino comune di figliare e allattare. (Guido Ceronetti, Repubblica, 27 dicembre 2013, p. 1, Prima pagina).
  • La storia di Marta [...] spiega bene la determinazione del governo di centro-destra del premier [Mariano] Rajoy per frenare il flagello del femminicidio in Spagna. (Gian Antonio Orighi, Stampa, 7 gennaio 2014, p. 1, Prima pagina).
  • Dai 528 omicidi del 2012 si è passati ai 501 del 2013, ma, per i femminicidi, all'opposto, dai 159 registrati due anni fa si è arrivati, l'anno scorso a quota 177, quasi uno ogni tre giorni. Una tendenza che sembrava smentita dai primi due mesi del 2014, che avevano fatto registrare un calo dei femminicidi e invece la conferma è arrivata dai dati della prima settimana di marzo, con altre sei donne uccise. Due soltanto ieri. (Valentina Errante, Messaggero, 9 marzo 2014, p. 4, Primo Piano).
  • è chiaro che l’omicidio di una donna è l’ultimo gradino in una scala fatta prima di senso di superiorità e prevaricazione, poi di dispetti e minacce, in fine atti persecutori e violenze: i dati d’altronde lo confermano, in oltre il 70% dei casi le vittime dei femminicidi avevano già subito minacce, pestaggi e abusi precedentemente dal loro killer. Significa che 7 tragedie su 10 erano annunciate, anche se poi nel 90% dei casi le donne non ne avevano fatto parola direttamente alle autorità: (Viviana Daloiso, Avvenire, 30 giugno 2016, p. 11, Attualità).
Già attestato in: Repubblica, 7 ottobre 2001, p. 12, Politica estera (Guido Rampoldi)
Tipo: Confissazione / Suffissoide
Formanti: femmina, -cidio

Pubblicato in: Il Vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai giornali, Roma 2008